Rezension über:

Tønnes Bekker-Nielsen: Urban Life and Local Politics in Roman Bithynia. The Small World of Dion Chrysostomos (= Black Sea Studies; 7), Aarhus: Aarhus University Press 2008, 211 S., ISBN 978-87-7934-350-4, EUR 40,00
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Rezension von:
Domitilla Campanile
Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico, Università degli Studi di Pisa
Redaktionelle Betreuung:
Matthias Haake
Empfohlene Zitierweise:
Domitilla Campanile: Rezension von: Tønnes Bekker-Nielsen: Urban Life and Local Politics in Roman Bithynia. The Small World of Dion Chrysostomos, Aarhus: Aarhus University Press 2008, in: sehepunkte 9 (2009), Nr. 2 [15.02.2009], URL: https://www.sehepunkte.de
/2009/02/15028.html


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Tønnes Bekker-Nielsen: Urban Life and Local Politics in Roman Bithynia

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Questa monografia [1] di Tønnes Bekker-Nielsen è composta di nove capitoli e di un'Appendice, ma in effetti è possibile individuare nel volume tre parti costitutive: una prima (13-117), che va dall'Introduction al sesto capitolo: The Political Class; una seconda (119-145), ove si analizzano alcuni aspetti dell'esperienza politica e culturale di Dione Crisostomo: A Political Biography: Dion Chrysostomos, mentre una terza parte ricupera alcuni temi della prima e dedica le pp. 147-163 a The Bithynian Cities under the Later Empire. Il volume si chiude poi con le conclusioni (165-175), l'Appendix. The Dates of Dion's Municipal Orations (177-179), e gli apparati consueti nei libri scientifici: Abbreviations, Bibliography, Geographical Index, Index of Persons, Index Locorum.

Nell'Introduction Bekker-Nielsen espone in modo piuttosto generico alcune caratteristiche del comportamento degli abitanti del mondo romano, tale genericità è spesso frutto di un modo di procedere che utilizza e lega citazioni di autori antichi e fatti poco correlati, con il risultato che in alcuni affermazioni talora apodittiche sostituiscono le necessarie dimostrazioni.

La prima e più cospicua parte della ricerca è poi dedicata allo studio della realtà sociale, politica, economica e culturale di quel vasto e fertile territorio dell'attuale Turchia nord-occidentale un tempo denominato Bitinia. Dopo alcuni accenni (II capitolo) alla storia della regione prima dell'arrivo dei Romani, l'autore esamina (III capitolo) le fonti pertinenti alla sua storia e valorizza opportunamente il carteggio tra Plinio il Giovane e l'imperatore Traiano. Nel quarto capitolo viene presentata la realtà urbana di una città come Nicea; il testo è corredato da un utile corredo di fotografie (opera dell'autore stesso) e carte della città.

Il capitolo successivo tratta dell'organizzazione della provincia da parte dei Romani e delle istituzioni politiche, prima in generale poi per quanto possibile, di quelle specifiche della provincia oggetto della sua ricerca, o meglio di quella parte della provincia, perché è indispensabile ricordare che l'entità provinciale era costituita dall'insieme Ponto-Bitinia. Si passa dunque all'analisi dal livello regionale a quello locale, per poi tornare a un livello superiore con un'interessante disamina dell'istituto del culto imperiale in Bitinia e delle sue autorità.

Nel sesto capitolo, che fa da ponte tra la prima e la seconda parte, Bekker-Nielsen affronta la fondamentale questione relativa a The Political Class; una documentazione epigrafica relativamente ricca consente di studiare il problema e di formulare alcune ipotesi sulle origini, la formazione e la consistenza e la stratificazione sociale di tali gruppi. [2] Nel settimo capitolo Bekker-Nielsen si impegna a collocare Dione di Prusa all'interno del quadro che ha appena delineato, ad analizzare la biografia politica del retore, a cogliere nelle opere, l'Euboico in particolare, riflessi delle sue vicende e degli scontri con gli avversari. Occupa l'ottavo capitolo la vita delle città di Bitinia nelle epoche successive. Alcune pagarono il prezzo di scelte politiche sfortunate nelle guerre civili, altre mantennero l'antica prosperità, altre ancora, come Nicomedia, residenza imperiale a partire dall'età di Diocleziano, assunsero anche un ruolo di primo piano nel terzo e quarto secolo d.C.

Nelle conclusioni l'autore riprende alcune considerazioni formulate nell'introduzione e prova poi ad applicare al contesto e ai personaggi da lui studiati alcune categorie di analisi di comportamenti sociali, analisi che attribuiscono valore a modelli basati su concetti quali onore, vergogna, colpa.

Questo, molto brevemente, è il contenuto del volume; non sempre agevolissimo è però intendere lo scopo che l'autore si è prefisso nella ricerca né coglierne con precisione un'unità interna; si tratta di una sintesi utile sulla condizione di una provincia per la quale possediamo una notevole documentazione, talora si ricava però l'impressione che sarebbe stato necessario un approfondimento maggiore di alcuni problemi.

L'autore conosce e utilizza una notevole bibliografia, alla quale aggiungerei R. Haensch, Capita provinciarum. Statthaltersitze und Provinzialverwaltung in der römischen Kaiserzeit, Mainz 1997, St. Mitchell, C. Katsari (eds.), Patterns in the Economy of Roman Asia Minor, Exeter 2005, P. Veyne, L'empire gréco-romain, Paris 2005, e il vecchio ma ancora eccellente T. R. S. Broughton, Roman Asia, in An Economic Survey of Ancient Rome, Baltimore, 1938, 499-918. [3] Poiché è citato l'episodio riportato da Filostrato (VS, 488) su Dione e Traiano, vale la pena ricordare il contributo in merito di T. A. Schmitz, Trajan und Dion von Prusa: zu Philostrat, Vit. Soph. 1, 7 (488), «RhM» 139 (1996), 315-319.

Non mi soffermo su errori o refusi, ma una revisione ulteriore avrebbe evitato gli uni e gli altri nella bibliografia; nell'Index of Persons si segnala poi una certa incoerenza nell'indicare con il nomen o il cognomen i personaggi, mentre nell'Index Locorum gli autori sono lemmatizzati talora secondo il nome antico o una parte di questo (e.g. "Ammianus Marcellinus" e "Aristides"), talora secondo una forma moderna (e.g. Pliny the Elder).

Il lettore è costretto a cercare le note alla fine di ogni capitolo, invece di trovarle in fondo a ogni pagina, operazione che sembra davvero incongrua in un libro che si può consultare anche in rete. Non desidero concludere questa recensione con un biasimo, approvo piuttosto la scelta di includere carte e fotografie che accompagnano e integrano assai bene il testo.

Annotazioni:

[1] Il volume, insieme con gli altri della collana Black Sea Studies, è integralmente disponibile in formato pdf nel sito del Centre for Black Sea Studies; http://pontos.dk, sito che merita il plauso di ogni studioso interessato a questi ambiti di ricerca.

[2] Ritengo ancora utile rammentare la peculiarità e le insidie delle indagini sulla cittadinanza romana nelle province orientali, caratteristiche che inducono a suggerire una certa cautela nell'utilizzo dei dati pertinenti, cfr. D. Campanile, Appunti sulla cittadinanza romana nella provincia d'Asia: i casi di Efeso e Smirne, in G. Salmeri, A. Raggi, A. Baroni, Colonie romane nel mondo greco. Atti delle giornate di studio, Pisa 3-4 novembre 2000, Roma 2004, 165-185.

[3] Senza dimenticare l'importante volume di A. Heller, "Les bêtises des Grecs". Conflits et rivalités entre cités d'Asie et de Bithynie à l'époque romaine (129 a.C.-235 p.C.), Bordeaux, 2006, pubblicato troppo tardi perché Bekker-Nielsen potesse utilizzarlo.

Domitilla Campanile